Intervista Col Vampiro by Anne Rice

Intervista Col Vampiro by Anne Rice

autore:Anne Rice [Rice, Anne]
Format: epub
pubblicato: 1976-12-14T22:00:00+00:00


«'Ma che succede?' le sussurrai; poi guardai lui. Mi stava osservando, con occhi vitrei e rossi. Nessuno parlava. Un ceppo cadde pesantemente nel camino.

«'Non volete spiegarmelo voi?' chiesi garbatamente all'inglese. Lui si alzò. Per un attimo pensai che stesse per cadere. Era molto più alto di me, e la testa gli ondeggiò avanti e poi indietro prima che riuscisse a star dritto appoggiandosi all'orlo del tavolo. La sua giacca nera era macchiata di vino, e così pure un polsino della camicia. 'Volete vedere?' ansimò, scrutando la mia espressione. 'Volete vedere coi vostri occhi?' Mentre pronunciava queste parole, c'era nella sua voce una sfumatura dolce, patetica.

«'Lasciate qui la bambina!' intimò bruscamente la donna, con un gesto rapido e imperioso.

«'Dorme' risposi. Mi alzai e seguii l'inglese fino alla porta ai piedi delle scale.

«Vi fu un po' di confusione quando quelli vicino alla porta si scostarono. Entrammo insieme in un salottino.

«Una sola candela ardeva sulla credenza e la prima cosa che vidi fu una fila di piatti delicatamente dipinti su uno scaffale. C'erano delle tende alla finestra e sulla parete un quadro con la Vergine Maria e Gesù bambino. Ma le pareti e le sedie contenevano a malapena un grande tavolo di quercia e sul tavolo giaceva il corpo di una giovane donna, con le bianche mani intrecciate sul petto, i capelli arruffati sparsi attorno alla gola bianca e sottile e sotto le spalle. Il suo bel viso era già indurito dalla morte. I grani d'ambra del rosario le brillavano attorno al polso e lungo la sottana di lana scura. Aveva accanto un grazioso cappello di feltro rosso con una tesa larga e morbida e una veletta, e un paio di guanti scuri. Erano posati là come se di lì a poco si dovesse alzare e indossarli. L'inglese, avvicinandosi, accarezzò piano il cappello. Era sull'orlo di un crollo totale. Estrasse dalla giacca un grande fazzoletto e se lo passò sul viso. 'Sapete che vogliono fare di lei?' mi sussurrò. 'Ne avete un'idea?'

«La donna entrò dietro di noi e fece per prenderlo per il braccio, ma lui se ne liberò bruscamente. 'Lo sapete?' mi domandò con occhi furiosi. 'Selvaggi!'

«'Ora basta!' fece lei sottovoce.

«L'inglese strinse i denti e scosse la testa, così che una ciocca dei capelli rossi gli cadde sugli occhi. 'State lontana da me' disse alla donna in tedesco. 'Lontana da me'. Qualcuno bisbigliava nella stanza accanto. L'inglese guardò ancora la giovane donna e i suoi occhi si riempirono di lacrime. 'Così innocente' mormorò; poi alzò lo sguardo al soffitto e, chiudendo la destra in un pungo, ansimò: 'Sia maledetto... Iddio! Maledetto!'

«'Signore!' sussurrò la donna, facendosi alla svelta il segno della croce.

«'Vedete?' mi domandò lui. E scostò con estrema cautela i pizzi sulla gola della morta, come se non potesse, non volesse toccare quella carne indurita. Là, sulla gola, vi erano due inconfondibili punture come ne avevo viste migliaia e migliaia di volte, incise nella pelle giallastra. L'uomo si portò le mani al viso e il suo corpo alto e magro dondolò sulle punte dei piedi.



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